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Agriturismo Tenuta di Montescosso

Una vera vacanza

Una storia in evoluzione

La storia dell'Azienda Agricola Montescosso è piuttosto recente.

Enea Magnini

Dott. E. Magnini

Tra la fine dell'800 ed i primi anni del '900, il Prof. Gino Morassutti ottiene la cattedra errante di Agraria a Perugia, cogliendo così l'occasione di avvicinarsi alla figlia Ginetta fresca sposa del Ten. Col. Dott. Enea Magnini. Il Prof. Morassutti decide allora di vendere vari terreni sparsi tra il Veneto e le Marche, acquisiti per eredità o durante i vari spostamenti della sua cattedra universitaria, e di acquistare del terreno pianeggiante vicino a Torgiano. Viene ristrutturata la fattoria, restaurata una casa colonica e ne viene costruita un'altra per accogliere i mezzadri cui vengono affidati alcuni appezzamenti per la coltura. Il Dott. Magnini amplia l'azienda agricola tramite l'acquisto di altri terreni confinanti, ma situati in collina, fino a raggiungere il crinale che collega Brufa con Torgiano. Viene costruita una nuova casa colonica verso la fine degli anni '30, che all'epoca era la base di partenza e di arrivo per le battute di caccia, ed abitazione di un'altra famiglia di mezzadri (quasi tutti di origine marchigiana), e che oggi è proprio il casale sede dell'Agriturismo.

Gino Magnini

Dott. Ing. G. Magnini

Gran parte della produzione, nella tradizione della zona, è destinata alla lavorazione del tabacco, di cui resta come testimonianza il vecchio essiccatoio. Nei primi anni Settanta viene impiantata la vigna che copre per circa 20 ettari la parte collinare dell'Azienda, in una posizione considerata ideale e che si caratterizza subito positivamente per la alta qualità delle uve prodotte. Più o meno negli stessi anni, il casale di caccia subisce una completa ristrutturazione, voluta dal Dott. Ing. Gino Magnini, per potervi trascorrere i periodi di vacanza insieme alla famiglia, ed in prospettiva per abitarci a pensione raggiunta (cosa che purtroppo non avvenne).

La Messa

La Messa

La scomparsa della mezzadria e della lavorazione del tabacco, porta ad una modernizzazione della struttura e delle attrezzature, compreso un nuovo impianto di irrigazione fisso, mentre purtroppo certe tradizioni (come la Messa di ringraziamento alla Madonna delle messi, tenuta nella piccola cappella al centro dell'Azienda) tendono a scomparire. Contemporaneamente, la vecchia riserva di caccia viene trasformata in riserva faunistica, ed i continui cambiamenti della parte agricola non influiscono negativamente sui boschi ed i canaloni, che mantengono inalterata la loro struttura originale, più volte attestata dai plausi delle Guardie Forestali e Venatorie.

Alla fine degli anni '90 vengono completati i lavori di ristrutturazione e le pratiche per l'Agriturismo e si avvia la nuova attività, con un discreto successo nel numero degli ospiti, soprattutto stranieri.

Nell'anno 2003 partono i lavori per il rinnovo completo del vigneto, che vedrà la luce sullo stesso terreno del precedente, ma con un impianto completamente rinnovato, a partire dal 2006.